Approfitto del trasloco di casa, che mi tiene bloccato qui in attesa, per potervi scrivere qualcosa sulla mia esperienza ad SMX Milano 2014.

Premetto che anche quest anno SEO Cube S.r.l. è stato lo sponsor più impegnato, abbiamo avuto il podio brandizzato con il nostro logo, una grande insegna per presentare SEOZoom ed un desk all’ingresso per distribuire i nostri gadget.

A parte l’esperienza aziendale vorrei parlarvi di quella mia personale, non voglio annoiarvi con i racconti di quello che ho fatto non preoccupatevi, mi atterrò alle notizie relative al mondo della SEO e ad alcuni punti su cui volevo che qualcuno “con le palle” rispondesse per lavar via ogni dubbio o interpretazione fantasiosa.
Ovviamente, per avere delle risposte, sono dovuto intervenire ai convegni e fare domande ai diretti interessati. Di seguito le domande e le relative risposte dei relatori.

Contesto : Conferenza sulla Semantic Search
Domanda : Alcuni affermano che sia possibile manipolare la percezione di Google su determinati argomenti lavorando sui testi ed utilizzando argomenti correlati per indurre Google a considerarli più credibili o meritevoli dei competitor. Ovviamente gli ho anche detto il mio punto di vista sulla semantica, molto più vicino a quello che era stato espresso dai relatori.
Risposta di Achille J.Sante : Lavorare sui testi aiuta sicuramente a posizionarsi con più keyword di long tail ma non credo che Google, per estrarre entità , preferisca elaborare il testo piuttosto che utilizzare l’estrazione esplicita tramite schema.org.

Il senso della risposta di Sante è quello, le parole non sono quelle, sarei un robot a ricordare esattamente cosa mi ha detto 🙂

Veniamo ora alla seconda domanda, fatta a Roberta Remigi, quality rater di Google ed in prima linea nel forum di supporto per webmaster di Google. Roberta analizza personalmente gran parte delle richieste di riconsiderazione in caso di penalizzazioni manuali.

Contesto : Si parla di link building
Domanda : Presuppongo che in Google, voi quality rater, abbiate tipo una stanza dei bottoni dove improvvisamente si illumina una lampadina su un sito web indicandovi che c’è una sorta di anomalia. Non credo che andiate a mettere le mani su qualsiasi sito web indicizzato, non basterebbero 10000 dipendenti per svolgere questo lavoro.
Risposta : Si, riceviamo una serie di segnali che indicano che qualcosa non va per un determinato sito web. I segnali possono essere di vario tipo, crescita improvvisa di link o altre situazioni ma la decisione di penalizzare o meno un sito web avviene dopo un attento controllo fatto scrupolosamente a mano.

Ribatto con una nuova domanda…

Domanda : Quindi, se vi arrivano dei segnali vi arriverà sicuramente una bella lista di tutti i link che l’algoritmo di Google ritiene anomali. Per quale motivo allora, quando Google Webmaster Tools segnala una penalizzazione manuale, vengono indicati solo 3 o 4 link di esempio? Non è che lo fate nella speranza che il webmaster tolga molti più link (che sa essere innaturali) di quanti non ne abbiate individuati voi?
Risposta : (Sorriso prima di rispondere che mi fa credere di aver centrato il punto) No, noi controlliamo tutti i link a mano una volta iniziata la fase di riconsiderazione. I link li verifichiamo man mano per questo il processo è così lungo.

Io rimango della mia opinione… secondo me sanno tutto ma non lo dicono per far togliere molti + link di quanti non ne abbiano visti loro ….

Anche se le ho rotto un bel po le scatole, ringrazio Roberta Remigi per averci fatto così tante domande sul nostro caro SEOZoom, spero lo stia provando in Google 🙂

Ecco l’ultima domanda fatta a Johannes Muller in una delle conferenze più divertente in assoluto. A dire il vero Muller non doveva essere li ma Frank Fuchs, OSS Evangelist di Bing (relatore) lo ha intravisto fuori uno degli ingressi e lo ha trascinato sul palco facendoci morire dalle risate con svariati siparietti Google vs Bing sulla protezione della privacy ed altri argomenti.

Contesto : Conferenza sui Social Signals
Premessa : Dopo la conferenza ancora non si era capito cosa fossero questi segnali sociali, si continuava a parlare di Facebook ed altri social…
Domanda : Da quello che ho letto fino ad oggi sul web, Google afferma di non utilizzare neanche lontanamente G+ per intercettare segnali sociali. Sempre a detta di Google, figuriamoci se guarda dentro Facebook o altri social. A questo punto deduco che, come ho sempre pensato da un paio d’anni, i social signals non siano altro che link vestiti con un nuovo nome solo perchè “vivono” in un contesto particolare.
Risposta : Muller, anche se non avrebbe proprio dirlo, conferma : SI, i social signals hanno a che fare con i link. Link provenienti da pagine indicizzate e non da piattaforme chiuse, ci sono alcuni aspetti che fanno la differenza tra un link normale ed un segnale sociale.

Tutto quello che è stato discusso alla conferenza prima della domanda è la chiave di volta per capire cosa sia un segnale sociale, non ve lo spiego qui perchè è lunga la cosa ma approfondirò sicuramente in seguito, per ora vi basti sfatare il mito che i segnali sociali vengano da Facebook e Twitter, ora dovrei dire… Ve l’avevo già detto 🙂

Usciti dalla conferenza, nei corridoi mi avvicina Sean Carlos e si congratula con me per la domanda perchè sono riuscito a far dire a Google che i segnali sociali sono Link e quindi nulla è cambiato 🙂 Grande soddisfazione 🙂

Prima c’erano i Link, poi i segnali sociali, ma sono anch’essi link, quindi ci sono sempre e solo stati i link… Ma vanno messi diversamente… Esattamente come stiamo facendo in SEOCube, me ne sono tornato a casa molto ma molto contento 🙂