Si sente sempre più spesso dire che la SEO è morta, è una strana tendenza che non riuscivo proprio a spiegarmi finché non ho affrontato la riflessione da più punti di vista differenti.
Per capire cosa spingesse molte persone ad affermarlo mi sono dovuto fare alcune domande mettendomi nei panni di varie tipologie di persone. In primis in quelli del cliente che si accinge ad acquistare un servizio, poi in quelli dei consulenti che vendono il servizio.
Dalle mie riflessioni sono emerse alcune domande fondamentali che possono fare chiarezza su tutto:

Cos’è la SEO?

Se mi metto nei panni del cliente, immagino che sia qualcosa in grado di farmi fare il salto che speravo da tempo. Ho un sito web, ci ho perso tempo e lavoro ma non ho ottenuto i risultati che volevo, quindi mi rivolgo ad un consulente che farà le sue magie e trasformerà il mio misero lavoro in qualcosa di speciale che possa finalmente piacere a Google donandomi finalmente i frutti del mio duro lavoro.

Se mi metto nei panni del consulente, ho un obbligo verso il mio cliente, quindi devo riuscire a portargli dei risultati, possibilmente in tempi brevi altrimenti dopo due mesi inizierà a farmi pressioni e dirmi che il mio lavoro non serve assolutamente a nulla. Sfortunatamente il mondo dei consulenti SEO è molto variegato e non tutti sono realmente dei SEO in grado di capire quali siano i problemi di un sito web, risolverli e valorizzare il lavoro precedentemente svolto dal cliente.
Molti dei consulenti offrono servizi alternativi alla SEO vendendoli impropriamente come servizi SEO.
I servizi offerti dalla maggior parte dei consulenti sono i seguenti:

  • Piano editoriale per creare contenuti che si possano posizionare
  • Servizi di copywriting “SEO” per dare qualche chance in più ad ogni singola pagina
  • Servizi di link building che tendono a spingere pagine specifiche ma senza ottimizzare nulla del sito
  • SEO Semantica, che in realtà è un servizio di copywriting mascherato da qualcosa di più figo e vendibile
  • Inbound Marketing, una serie di attività tra copy strategico, ads e cura del brand per attrarre l’attenzione dell’utente

Tutti questi servizi funzionano se fatti bene ma difficilmente offriranno al cliente la possibilità di fare il salto che tanto sperava.
Il copywriting, la link building, l’inbound marketing, portano i risultati in maniera molto graduale, una mollichina alla volta.
Oggi scrivo un articolo che mi porterà 100 visite al mese, domani idem e così via nel tempo ma mai riuscirò a passare, ad esempio, da 100 visite giornaliere a 10.000 in un colpo solo ed in tempi brevi.
Questo può andare bene ai piccoli clienti, ieri facevano zero, oggi fanno 100 visite ed iniziano a vedere la crescita che non avevano mai avuto prima, quindi continuano a pagare costantemente e probabilmente dopo 3 anni saranno diventati quello che volevano.
Il cliente ambizioso ha bisogno di qualcosa in più, ha bisogno di fare il salto subito, non può attendere anni per avere risultati ed oltretutto ha già alle spalle il lavoro di anni che vorrebbe non venisse buttato via (come spesso viene proposto) ma valorizzare e monetizzare.Se mi metto nei miei panni, che faccio SEO tecnica, mi viene da pormi una domanda:

Perchè i consulenti SEO, invece di vendere un’ottimizzazione del sito, vendono tutti questi servizi che nulla hanno a che vedere con la SEO?

La prima cosa che mi viene in mente è che probabilmente la SEO non sanno farla, ed in molti casi posso dirlo con estrema certezza perché li conosco personalmente e so che non sono dei consulenti SEO.
La seconda cosa che mi viene in mente è che, probabilmente, con un’ottimizzazione SEO guadagnerebbero solo “una tantum”, con i servizi mensili invece aumentano il fatturato mese per mese facendo loro il lavoro che invece potrebbe fare da solo il cliente con un minimo di formazione iniziale.

Ed ecco che inizio a capire perché si dice che la SEO è morta!
Perché fa comodo a tutti che la SEO muoia e che venga sostituita da tante piccole micro attività, più alla portata di tutti.
Chiunque, dopo un mesetto di studio, può lanciarsi a fare il copywriter “SEO” e vendersi come consulente SEO, tanto il cliente nel 90% dei casi non ha un’idea chiara di cosa sia realmente la SEO, si può vendere di tutto basta che ogni mese il sito faccia qualche visita in più.

Il cliente : Dice che la SEO è morta perché ha acquistato servizi, che non sono SEO, non hanno funzionato e quindi è convinto che la SEO non funzioni.
Il consulente : Dice che la SEO è morta perché la SEO non sa farla, si tratta di copywriter che vendono servizi semplici e che non richiedano alcuna esperienza tecnica, a loro fa molto comodo.
Il SEO: Dice che la SEO è viva e vegeta e che è l’unica cosa che ancora funzioni dando risultati immediati e concreti.

Ma vediamo, dal punto di vista di un SEO (il mio) perché la SEO funziona più di ogni cosa, vi mostro alcuni risultati ottenuti con entrambi i metodi, quello del copywriter (che si vende come SEO) e quello del SEO che ottimizza siti web che hanno problemi.

Sito web gestito solo con approccio Copywriter “SEO”

Il primo sito in questione è un sito web non ottimizzato per cui è stato studiato un piano editoriale e sono stati creati contenuti con cadenza giornaliera.
I contenuti erano di alta qualità, ben scritti e che offrissero delle risposte valide agli ipotetici lettori.
Inizialmente il sito ha ottenuto dei risultati a prescindere dalle carenze di ottimizzazione SEO, però nel tempo i nodi sono venuti al pettine ed il lavoro è stato completamente inutile.

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Perché si è ottenuto un risultato così scadente? Semplice, gli articoli migliori sono stati scritti all’inizio dell’attività per “fare il colpaccio”, gli articoli nuovi passavano per la home del sito e quindi ricevevano la giusta attenzione.
Con la produzione di nuovi articoli, di valore inferiore, i vecchi sono stati scalzati dalla prima pagina e sono finiti nei meandri di una struttura di navigazione ridicola che li ha praticamente seppelliti dando risalto a contenuti scadenti.
Il risultato di traffico finale è quello che stanno portando gli articoli “minori” belli in evidenza in home, quelli importanti sono nascosti per una mancata ottimizzazione SEO.

Sito web ottimizzato SEO e con un buon piano editoriale

Il secondo sito web è nato già ottimizzato per i motori di ricerca per evitare le problematiche evidenziate nell’esempio precedente, come potete notare il risultato è decisamente diverso.

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Possiamo ritenerci soddisfatti? In questo caso direi di si, il sito era nuovo quindi non era predestinato a fare fuochi d’artificio, sta crescendo costantemente come dovrebbe e l’ottimizzazione SEO fa da base solida per la strategia editoriale dando il giusto risalto ad ogni singolo contenuto.

Sito web di 10 anni in calo costante e poi ottimizzato

Questo è l’esempio lampante di quanto sia importante la SEO tecnica. Il sito in questione aveva migliaia di contenuti scritti negli ultimi 10 anni ma continuava a perdere traffico mese dopo mese ed era sceso a circa 80.000 visitatori unici giornalieri.
Dopo un’analisi ed ottimizzazione SEO il sito si è ripreso in meno di una settimana passando da 80.000 unici a circa 250.000 arrivando a più di 600.000 pagine viste al giorno.
Se il proprietario del sito si fosse rivolto al consulente sbagliato avrebbe avuto sicuramente come proposta quella di riscrivere i contenuti oppure di creare un piano editoriale per scriverne di nuovi ed avrebbe lavorato a vuoto per i prossimi due anni.
Il sito ottimizzato è stato pubblicato il giorno 1 Giugno 2016, dopo una settimana aveva già raddoppiato il traffico organico, ad oggi lo ha più che quadruplicato solo con interventi OnSite che hanno dato valore al duro lavoro del proprietario.

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Concludendo, la SEO è morta? Permettetemi il francesismo, STICAZZI!
Semplicemente la SEO è complicata a certi livelli e molti non sono proprio in grado di farla. Poi la disinformazione dei nostri clienti permette a molti di vendergli qualsiasi tipo di attività dicendo che si tratti di SEO ed ecco che si crea la grande confusione che manda veramente a puttane un intero settore.