Le ultime dichiarazioni di Matt Cutts attraverso Twitter fanno presagire una nuova ondata di penalizzazioni da link non naturali in Italia.
Nello specifico si parla di penalizzazioni a siti web che hanno ottenuto link da Guest Post, ossia articoli scritti come ospite (Guest) su blog altrui e con link che rimandano al proprio sito web o al sito web dei propri clienti, il tutto però se la possibilità di scrivere l’articolo è stata ottenuta pagando il proprietario o regalandogli qualcosa di valore per convincerlo.

Ora, concorderete con me che Google può sapere la modilità di acquisizione del link solo se il proprietario del blog è talmente idiota da scriverlo chiaramente.

Ma avete mai visto un Guest Post in cui il proprietario del sito scrive, “Ciao a tutti, sto per parlare bene di pincopallino perchè mi ha regalato un notebook nuovo”, oppure “Salve, ho appena ricevuto 80 euro dalla persona che linko in questo articolo quindi ne parlerò benissimo”, ovvio che non lo vedrete mai.
L’unico caso in cui ciò è identificabile è quando sui giornali online viene utilizzata la dicitura “Post sponsorizzato”, quindi un problema che può essere causato solo dagli editori online da cui avete acquistato recensioni.

Non voglio addentrarmi troppo in questa discussione perchè non è questo lo scopo del mio post, vorrei parlare invece della link building sicura e su come evitare penalizzazioni da questo nuovo attacco di Google.

Se volete approfondire la lettura sulla notizia divulgata da Matt Cutts potete leggerla qui sul blog di Tagliaerbe

Cosa bisogna sapere per fare link building

Google riesce ad identificare i link non naturali perchè chi fa link building non sa farla realmente. Google non dispone di intercettazioni di messaggi tra chi compra e chi vende i link quindi il problema non è acquistare o meno il link ma fare in modo che risulti credibile per non essere penalizzati.

Di seguito vi elenco una serie di cose di cui dovrebbero essere a conoscenza i link builder prima di avviare una campagna di link building che possa portare più danni che benefici.

  1. Se acquistate un link su un sito web dovete prima di tutto essere in grado di valutare il sito web
  2. Valutare un sito web significa anche capire se in un prossimo futuro potrà arrecarvi danni
  3. Capire se un sito potrebbe crearvi problemi significa capire se il proprietario lo gestisce bene
  4. Capire se un sito che oggi vale poco, tra 6 mesi varrà molto di più
  5. Capire quanto spendere per ogni singolo link è fondamentale
  6. Essere in grado di decidere quanti link pubblicare per non essere beccati
  7. Essere in grado di decidere anchor text adeguate per non essere beccati
  8. Capire che i link di scarsa qualità non fanno danni e che sono vitali per il profilo backlink
  9. Capire che i link in affitto mensile sono del tutto inappropriati per una campagna di link building
  10. Capire che i link a tema possono essere un segnale utilizzato da Google per beccarvi
  11. Capire che il profilo backlink per sembrare naturale deve in parte essere realmente naturale
  12. Capire che un profilo backlink troppo a tema e troppo pulito è sospetto più di un profilo backlink sporco
  13. Capire che non esiste una tipologia di profilo backlink, ne esiste uno per ogni parola chiave
  14. Capire che non basta infilare il link in un testo e pubblicare su un sito buono per non essere beccati
  15. Capire che non ha senso avere più articoli con link dallo stesso sito, ne basta uno
  16. Capire che la regolarità nell’acquisizione dei link è un fattore intercettabile da Google
  17. Capire che Google tollera le improvvise acquisizioni di centinaia di link senza penalizzare, potreste aver scritto l’articolo dell’anno
  18. Capire che i social network giocano un ruolo importante nella link building, ma non inteso come i link al vostro sito da social network
  19. Capire che se il sito non merita link non deve procurarsi link altrimenti Google se ne accorge
  20. Capire che per iniziare a linkare bisogna prima creare credibilità altrimenti si viene beccati da Google
  21. Creare widget o plugin wordpress con link all’interno e diffonderli gratis su migliaia di blog funziona ma prima o poi la pagherete e non saprete come tornare indietro
  22. Generare link con programmi automatici funziona a breve termine, si ottiene posizionamento ma poi sarà un inferno uscire dalle penalizzazioni quando arriveranno… Ed arriveranno.

Potrei continuare con altre decine e decine di punti entrando sempre più nel dettaglio operativo ma concettualmente credo che tutto questo possa bastare per farvi capire che quello che dice Matt Cutts è solo uno dei metodi per capire, anche troppo facilmente, che state facendo link building in maniera sbagliata.

La link building è pericolosa se fatta male

Tutti vogliono posizionare il nostro sito web per vendere i nostri prodotti, sopratutto le piccole aziende e le startup che vogliono emergere ed andare a prendersi una fetta di mercato dai big della propria nicchia.
Le intenzioni sono buone, decisamente buone ma c’è da dire che se i grandi sono diventati grandi ci sarà un perchè, non lo sono diventati da un giorno all’altro, avranno investito per anni ed anni prima di raggiungere la loro posizione attuale. Inconsapevolmente, mettendosi in gioco sul web, hanno acquisito Trust, Reputazione, Autorevolezza sul web, tutti requisiti fondamentali anche nella vita reale per poter rimanere al top in commercio e vendere qualsiasi cosa anche a prezzi molto più alti della concorrenza.

Secondo voi, Apple riuscirebbe a vendere un IPhone 5s con 64gb a 1000,00 euro se non avesse Trust (fiducia nel brand), una reputazione unica nel mondo e di conseguenza autorevolezza quando si parla di cellulari all’avanguardia? Sicuramente NO!

Come per il mondo reale, sul web contano proprio questi valori:

  1. Trust – Google deve fidarsi di voi e lo fa capendo quanto la gente si fidi di voi sopratutto attraverso citazioni e link
  2. Reputazione – Google riesce a capire anche quale sia la reputazione del vostro sito web attraverso sistemi di rating, sentiment analysis e social network
  3. Autorevolezza – Google ha trasformato il web negli ultimi anni, ora il web è fatto anche di persone grazie a Google + , più o meno autorevoli in settori specifici…

Una campagna di link building inevitabilmente va ad intaccare fortemente il modo in cui Google vede il vostro sito web e se fatta da aziende incompetenti o se viene fatta in casa alla meglio, potrebbe danneggiare il vostro Trust, infangare la vostra reputazione e far scendere ai minimi storici la vostra autorevolezza.

Non è la link building a fare danni ma i link builder incapaci

Perchè Matt Cutts e Google si danno tanto da fare sui link mentre invece sono molto più tolleranti su altre centinaia di aspetti della SEO? Perchè Google non fa altro che parlare di link come se non esistesse nient’altro di cui parlare nel settore del posizionamento sui motori di ricerca?

La risposta è semplice, perchè funzionano più di qualsiasi altra cosa e perchè i link cambiano la percezione che ha Google dei nostri siti web

La link building, ad oggi, è ancora l’attività che porta maggiori risultati perchè il web senza i link non sarebbe il web in quanto non esisterebbe più alcuna relazione tra siti ed argomenti correlati (ricordate che l’idea di WEB inteso come ragnatela, si basa proprio sul tessuto di migliaia di link che la compongono) e senza link non esisterebbe nemmeno Google ed il suo Spider (ragno), sarebbe un ragno senza una ragnatela su cui muoversi, verrebbe meno l’intero concetto di web per come lo conosciamo.

Premesso questo, sperando che sia chiaro che i link siano fondamentali, vi dico che la ragnatela va costruita con criterio, il ragno di Google deve navigarla come se l’avesse costruita lui, deve muoversi agevolmente senza rendersi conto che un collegamento da un punto all’altro sia stato manomesso o costruito da un ingegnere meno esperto di lui (un link builder incompetente).

Come capire se la link building non è di qualità

  1. Quando vi vendono i link come le caramelle con un listino prezzi
  2. Quando vi garantiscono un numero di link mensili fisso
  3. Quando vi chiedono importi mensili al di sotto dei 1000,00 euro (se non pagano almeno un dipendente vuol dire che ve li mettono con software automatizzato o sui loro circuiti)
  4. Quando vi parlano di schemi e di circuiti, tutto quello che è schematico è innaturale e facilmente individuabile da Google
  5. Quando vi vendono commenti, forum e directory
  6. Quando vi mettono link da siti stranieri li comprano in India a 100 euro per 100 link
  7. Quando vi vendono i link basandosi sul PageRank, ancora la fa da padrone nel mercato ma non vale nulla come parametro di qualità
  8. Quando vi propongono article marketing
  9. Quando vi propongono articoli a lunghezza fissa 350/500/700 parole
  10. Quando vi garantiscono posizioni specifiche stanno barando, non possono farlo, vogliono solo acquisire il cliente garantendo un plus rispetto la concorrenza anche se non ce l’hanno
  11. Quando non vi reportizzano ogni settimana i link pubblicati dandovi la possibilità di leggere ed essere magari perplessi sulla qualità del loro lavoro
  12. Quando non sono in grado di mostrarvi cosa hanno fatto per altri clienti e quali successi hanno ottenuto
  13. Quando non vi motivano perchè hanno scelto di pubblicare un determinato numero di link, in un determinato lasso di tempo, su determinati canali
  14. Quando vi fanno un preventivo senza darvi delucidazioni su cosa potreste fare sul sito prima di iniziare a procurarvi link

Ce ne sono ancora ma mi fermo perchè credo che sia chiaro cosa voglia dire, la link building non è acquisire link, la link building è una vera e propria strategia personalizzata di acquisizione link che varia da sito a sito, da parola chiave a parola chiave.

L’unico modo per fare link building sicura è affidarsi ad aziende specializzate che siano scrupolose e che curino ogni minimo dettaglio per fare in modo che i link sembrino o che siano del tutto naturali.