Da qualche giorno Google ha rilasciato il suo Tool per disconoscere link potenzialmente dannosi per il posizionamento dei propri siti web. Il nome che è stato dato al Tool è Google Disavow (tradotto in italiano significa rinnegare, disconoscere, ripudiare). Chi mi segue (spero che qualcuno ci sia) sa bene che non amo scrivere notizie legate al mondo SEO, non faccio il cronista e sinceramente mi annoia a morte scrivere dei post ogni volta che Matt Cutts dice qualcosa di nuovo o viene rilasciato un nuovo Tool di Google, a me piace parlare sopratutto di intuizioni, idee e ricerca nel settore SEO, alla fine mi interessa “la sostanza” che possa essere utile per ottenere dei risultati e non le NEWS che lasciano il tempo che trovano. Vi starete domandando allora che cosa voglio? hauhuahua Beh avete ragione, il punto è questo… L’Italia è un paese strano, tutto quello che nasce in Italia non ha vita lunga e difficilmente riesce ad ottenere il successo che magari meriterebbe, dico questo perchè noi italiani siamo un po strani, siamo tanto bravi a puntare il dito contro gli innovatori, i pensatori o in genere contro chi si mette in gioco e difficilmente se poi ci rendiamo conto di aver sbagliato chiediamo scusa a chi invece aveva intuito qualcosa di giusto, qualcuno che magari aveva precorso i tempi ed aveva anticipato anche Yahoo, Bing e Google.

Premesso questo vengo al punto:

Mesi fa, quando ormai i bad links erano diventati un evidente problema per il posizionamento, ebbi un’idea, quella di inventare un nuovo TAG da utilizzare nell’HTML dei siti web o da aggiungere al file Robots.txt o magari creare un nuovo file da mettere nella root del sito web e chiamarlo NOFELLOW.TXT, in cui sarebbe stata inserita la lista di tutti gli indirizzi di pagine o direttamente DOMINI da cui voler prendere le distanze (come Google oggi chiama DISAVOW).
La mia idea era che se tutta la community SEO italiana mi avesse supportato, Google e Bing avrebbero “avuto la notizia” e magari  potevano decidere di supportare questa grande ma utile “cazzata” made in Italy e per una volta tanto avremmo potuto affermare che in Italia non siamo poi così asini e pecoroni ma sappiamo anche pensare, avere idee, innovare e non attenersi alle poche regole SEO che vengono lette sui vari siti web in lingua inglese, tradotti e postati nei vari SEO Blog nostrani. Ebbene no, la maggior parte dei SEO a cui ho sottoposto questa cosa mi hanno letteralmente deriso (diciamo anche “preso per il culo”), altri iniziando discussioni e teorie strampalate dicendo che loro erano in ottime posizioni facendo spam con link di bassissima qualità e quindi il tool non sarebbe mai servito a niente. Io imperterrito, solo a scopo di provocazione (anche se poi figuriamoci se google o bing hanno visto, anche se ho scritto ai CEO), ho creato due siti www.nofellow.com e www.nofellow.it per diffondere il concetto di “NON AMICIZIA” con i siti che linkano il nostro.

Beh che dire, qualche mese dopo BING ha rilasciato il suo tool disavow per disconoscere i link:

Qualche giorno fa anche Google ha rilasciato il suo tool Disavow:

Di sicuro non mi aspetterei mai l’attribuzione di paternità dell’idea da parte di Google o Bing, non può fregarmene di meno, ma la cosa che mi avrebbe fatto veramente piacere, sarebbe stata una mail da parte di tutti quei SEO che irridevano la mia idea in cui mi avessero chiesto scusa, mi sarebbe bastato un “Ivano cavolo avevi ragione, pensavamo che l’idea nofellow fosse una cavolata ed invece poi l’ha fatta sia Bing che Google, bella intuizione”…. Ma ritorno al discorso di prima, siamo in Italia e qui la gente è fatta così 🙂

Colgo solo l’occasione per ringraziare EspertoSEO che è stato praticamente l’unico a dirmi che l’idea era interessante ed ha anche scritto un articolo sul suo Blog.