I motori di ricerca archiviano innumerevoli documenti testuali tramite i propri crawler, programmi automatici che navigano i siti web acquisendo informazioni riguardanti i contenuti. I contenuti, una volta prelevati dal crawler, vengono analizzati da complessi algoritmi (programmi e/o procedure automatiche) che provano a capirne il contenuto. Negli anni passati tali algoritmi si limitavano ad archiviare i dati e “pesare” ogni singola parola utilizzata nel testo creando uno score (punteggio) per la pagina web su ogni parola chiave individuata. Per tale motivo era molto importante avere,nelle pagine web, una keyword density molto elevata per le parole chiave che si intendeva posizionare sui motori. Con il passare degli anni gli ingeneri di google si sono resi conto che non è importante solo la quantità di parole chiave utilizzate in un testo ma anche altri aspetti importanti legati al “modo di scrivere”, all’utilizzo di sinonimi delle parole chiave e sopratutto alla menzione di argomenti correlati a quello principale.
Prima di proseguire vi incollo la definizione di semantica di Wikipedia per poi vederla dal punto di vista dei motori:

” La semantica è quella parte della linguistica che studia il significato delle parole (semantica lessicale), degli insiemi delle parole, delle frasi (semantica frasale) e dei testi.” da Wikipedia

In questa frase vediamo tre aspetti importantissimi e possiamo facilmente verificare se google ne fa uso o meno:

  1. La semantica è quella parte della linguistica che studia il significato delle parole (semantica lessicale)
    Bene, vediamo se google riesce a capire il significato delle parole. Andiamo su google e scriviamo nella ricerca la parola “spada”. Google oltre a visualizzare i risultati contenenti tale parola ci suggerisce anche “sciabola, spada scherma, fioretto) quindi nei risultati, anche se lontano dalla prima pagina mostrerà anche quelli contenenti fioretto o sciabola. Questo concetto viene definito STEMMING e facendola semplice, significa che google è in grado di individuare sinonimi o parole che rappresentano più o meno lo stesso oggetto o concetto.
  2. Che studia gli insiemi delle parole.
    Google quando analizza le pagine web incontra numerose parole dalle quali crea dei sottoinsiemi di parole correlate per individuare un argomento. Se google analizza 10 siti web che parlano di calcio, molto probabilmente troverà un sottoinsieme comune a tutti i 10 siti web che conterrà le parole (stadio, arbitro, allenatore, calciatori, goal, rete, rigore, punizione) ecc… Grazie agli insiemi di parole google capisce quali documenti siano più pertinenti o meno ad una parola chiave.
  3. Studio delle frasi e dei testi
    Le parole chiave sono importanti, come lo è la quantità di parole nel testo ma è altrettanto importante la struttura delle frasi e del testo nella sua totalità. Vi faccio un esempio scrivendo due frasi che utilizzino più o meno le stesse parole chiave ma che hanno una valenza molto diversa per i motori di ricerca e che dovranno essere quindi posizionate per keywords molto differenti:Frase 1: “Sono andato in vacanza in hotel a Milano e prima di ripartire sono andato a fare shopping”
    Frase 2: “Sono andato a fare shopping a Milano, ho dormito in hotel ma ora non vedo l’ora di ripartire”

    La frase 1 ha come argomento “vacanza in hotel a Milano”, la seconda invece ha “Shopping a Milano”. I motori di ricerca “capiscono” di cosa stiamo parlando e sopratutto a cosa diamo importanza a seconda di come scriviamo i testi.

Come conclusione possiamo dire che google fa largo uso della semantica quindi se volete posizionare i vostri siti web scrivete semplicemente bene, scrivete per il lettore e non per il motore di ricerca, funzionerà.